Cultura & Spettacolo

Barra interpreta Viviani alla Federico II

di Tonia Afeltra


Lo stabiese Raffaele Viviani rivive attraverso il ricordo, la voce e l'interpretazione di Peppe Barra: si è svolta ieri pomeriggio nell'Aula 342 del Dipartimento di Filologia Moderna della Facoltà di Lettere e Filosofia, la lezione-spettacolo dal titolo "Peppe Barra per Raffaele Viviani". 
L'evento, che rientra nell'ambito del Master di II livello in Letteratura e Scrittura, e Critica Teatrale diretto dal professore Pasquale Sabbatino, è stato coordinato da Patricia Bianchi, docente di Storia della lingua italiana e Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura Italiana presso la Federico II di Napoli. Ad intervenire all'incontro, la dott.ssa Lucrezia Girardi.
"La Napoli di Viviani -ha esordito Barra- è una Napoli raccontata con rabbia, con passione. Le sue opere teatrali sono come un fiume

in piena: inondano il pubblico, grazie alla molteplicità di personaggi portati sulla scena".
Nel corso dell'incontro sono state proiettate alcune scene tratta da "La festa di Piedigrotta", e "La rumba degli scugnizzi". I presenti, inoltre, hanno potuto ascoltare anche la sua interpretazione di "So Bammenella 'e copp' 'e Quartiere".
Molto caratteristico, inoltre, un aneddoto che lo lega a Viviani. "Io ho avuto il piacere di conoscere il grande Viviani -ha continuato l'artista partenopeo- quando avevo solo 5 anni. Era il nonno di un mio compagno di scuola e, ho recitato in sua presenza durante una recita. Ricordo che io interpretavo la parte di un bersagliere e d'improvviso mi cadde il cappello. Lui, rivolgendosi alla moglie disse che sarei diventato un grande attore. Le sue parole sono state di buon auspicio".


giovedì 13 maggio 2010 - 12.27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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