Demolizioni per abusivismo edilizio, il Consiglio della Regione Campania chiede al Premier Silvio Berlusconi e al Consiglio dei Ministri di approvare al più presto un disegno legge per sospendere le demolizioni delle case abusive in Campania. Mercoledì pomeriggio, in occasione della manifestazione di protesta tenuta dalle associazioni e dai comitati anti-abbattimenti organizzata da Rachele e Mariella Mele del Comitato per il diritto alla Casa di Napoli, il Consiglio della Regione Campania riunitosi secondo la seduta convocata per deliberare sugli ordini del giorno, ha approvato una richiesta ufficiale da inoltrare al presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e ai Ministri Angelino Alfano e Altero Matteoli, per chiedere un chiaro sostegno e far fronte all'emergenza sociale scaturita dalle demolizioni disposte in tutta la Campania dalle autorità giudiziarie. Mercoledì pomeriggio, dopo l'inizio della protesta iniziato con lo sciopero della fame di alcuni capifamiglia, i referenti dei comitati sono stati accolti nel primo pomeriggio dal presidente del Consiglio Regionale della Campania, l'onorevole Paolo Romano, che ha rassicurato tutto il sostegno della Giunta di Stefano Caldoro ai comitati anti-abbattimenti e alle tante famiglie napoletane coinvolte nella drammatica problematica, iniziando proprio dalla presentazione della richiesta inoltrata al Premier Silvio Berlusconi e ai suoi Ministri. L'invito fatto ufficialmente al Consiglio dei Ministri premetteva quanto accaduto fino ad oggi e che ha causato disagi e tensioni sociali: "Con decreto legge 28 aprile 2010 n. 62 recante «temporanea sospensione di talune demolizioni disposte dall'autorità giudiziaria in Campania» e che disponeva esclusivamente per il territorio della regione Campania la sospensione fino al 30 giugno 2011 delle demolizioni di immobili abusivi destinati a prima abitazione realizzati entro il 31 marzo 2003, premesso che il Senato della Repubblica, in data 26 maggio 2010 ha approvato in prima lettura (...) il disegno di legge di conversione del D.L. suindicato (...), in data 8 giugno 2010, l'Assemblea della Camera dei Deputati, nel corso dell'esame e della votazione di una questione pregiudiziale al disegno di legge, approvata a maggioranza, ha respinto il decreto legge in oggetto. Considerato che - continua la richiesta inviata al Consiglio dei Ministri - l'intervento proposto, oltre a non comportare nuove o maggiori sp
ese o minori entrate per il bilancio dello Stato, aveva il duplice scopo di sospendere temporaneamente le demolizioni di case destinate a prime abitazioni in attesa di una completa riflessione e ricognizione della situazione di fatto e di adottare adeguati strumenti normativi; - a seguito della mancata conversione del decreto legge, moltissimi amministratori locali della regione Campania hanno manifestato la propria preoccupazione relativamente al mantenimento dell'ordine pubblico in conseguenza dell'esecuzione degli abbattimenti; - le circa 600 famiglie abitanti i fabbricati oggetto di provvedimento di demolizione manifestano con sempre maggiore angoscia la impossibilità di reperire un'abitazione alternativa; tanto premesso e considerato, questo Consiglio Regionale della Campania chiede al Governo nazionale, ed in particolare al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Giustizia, di approvare nel più breve tempo possibile, nel rispetto degli iter normativi previsti, un disegno di legge ricalcante il contenuto del d.l. n. 62 del 28 aprile 2010, comprendendo le modificazioni risultanti dall'atto del senato n. 2144 del 28 maggio 2010". Tale richiesta che arriverà al più presto sulle scrivanie dei destinatari". Soddisfatta per l'impegno assunto dalla Giunta Regionale, le due organizzatrici della manifestazione di protesta, Rachele e Mariella Mele del Comitato per la Casa di Napoli: "Il Consiglio Regionale nella persona del suo presidente Paolo Romano, ci ha accolto e ci ha espresso pieno sostegno e vicinanza. Essendo assente il governatore Stefano Caldoro, abbiamo comunque espresso la volontà di incontrarlo al più presto per chiedergli il rispetto delle promesse fatte durante la campagna elettorale. Nonostante questo primo passo - continua Rachele Mele - continueremo lo sciopero della fame incatenandoci davanti all'ingresso del palazzo. Resteremo vigili e pronti a manifestare di nuovo, anche tenendo dei presidi permanenti al Centro Direzionale sotto la sede della Regione Campania". Anche Giuseppe Comentale dell'associazione Arcobaleno di Lettere sottolinea la necessità di continuare a protestare: "Ormai possiamo solo evidenziare lo stato di disagio e sconforto in cui tante famiglie sono costrette a vivere. Sembrerebbe che si stia impegnando il Consiglio Regionale e non ci resta che aspettare ulteriori risvolti, sperando che siano positivi".